I dati definitivi sull’Inverno 2018/2019 (l’Inverno Meteorologico inizia il 1° Dicembre e si conclude l’ultimo giorno di Febbraio) lo dichiarano come il 23° più caldo della storia italiana, con uno scarto di +0,40°C delle temperature medie rispetto alla norma, ma con forti differenze tra le varie zone del Bel Paese. Al Nord e nelle Regioni tirreniche è stato un inverno decisamente caldo, mentre al Sud è stato nella norma o addirittura freddo in alcune aree della Calabria e della Sicilia, all’estremità meridionale del Paese.
Questo ha permesso all’oidio di svernare indisturbato e di presentarsi con violenza soprattutto nelle nostre zone collinari ad inizio stagione. L’annata già battezzata da una partenza difficile si è, quindi, immediatamente compromessa a causa dei problemi di sanità delle uve aggravati dalle piogge primaverili.
Per quanto riguarda la piovosità del 2019 è stata maggiore delle ultime 4 annate e superiore alla media. Dal punto di vista fitosanitario, le preoccupazioni si sono concentrate a fine aprile e a maggio sulla peronospora, anche se il fungo è stato meno aggressivo di quanto ci si potesse aspettare a causa delle temperature basse registrate. Al contrario il mese di giugno caldo e asciutto ha favorito lo sviluppo dell’oidio soprattutto nelle zone collinari.
A livello di andamento stagionale e fitosanitario il 2019 sarà ricordato in viticoltura come un’annata che dal punto di vista produttivo è stata inferiore alle attese e condizionata dagli andamenti climatici.
Corte Guarinona ha scelto di non vendemmiare e si è concentrata sulla profilassi fitosanitaria: sono state attuate le misure consentite nel regime biologico utilizzando zolfo e soprattutto sono stati progressivamente asportati manualmente e allontanati dal vigneto tutti i grappoli attaccati dall’oidio onde evitare la creazione di focolai cronici.