
La vendemmia 2017 in Emilia Romagna sarà una delle più scarse dal dopoguerra ad oggi, ma di altissima qualità.
Lo afferma Coldiretti regionale ricordando che in questo fine agosto entra nel vivo la vendemmia dei principali vini emiliano romagnoli.
Dopo la raccolta delle uve destinate alla spumantizzazione (Pinot, Chardonnay, Moscato), comincia con un anticipo di almeno dieci giorni anche la raccolta di dei vini bianchi classici: Albana, Trebbiano, Pignoletto, Ortrugo, Malvasia, per ricordare i più importanti.
Nella prima decade di settembre inizierà anche la vendemmia delle uve per i vini rossi, dal Sangiovese al Gutturnio, dal Lambrusco al Merlot e al Cabernet.
Le condizioni anomale di quest’anno – commenta Coldiretti Emilia Romagna – hanno anticipato la maturazione delle uve, portando ad un anticipo di vendemmia in media di una decina di giorni con picchi anche di due settimane nelle aree orientali della regione.
Il caldo e la siccità hanno anche ridotto la produttività, ma favorito la qualità, soprattutto per i vini rossi che potrebbero risultare da collezione.
Secondo le stime di Coldiretti regionale, quest’anno la produzione di vino diminuirà del 20 per cento rispetto ai 7,8 milioni di ettolitri del 2016, attestandosi attorno ai 6,2 milioni di ettolitri.
(…)
In Emilia Romagna – ricorda Coldiretti – ci sono 50 mila ettari di vigneto, coltivati da 22 mila aziende, più di un terzo delle quali (35%) vende direttamente al consumatore. Quello della vendita diretta del vino è una tendenza in continuo aumento negli ultimi anni anche come risposta alle richieste dei consumatori di conoscere personalmente il produttore, scoprire le caratteristiche del prodotto e visitare il territorio di origine.
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